FINALMENTE QUALCOSA SEMBRA MUOVERSI,DOPO LE TUE BATTAGLIE!!!
Da L'ECO DI BERGAMO del 19 ottobre 2011
L’insetto killer rovina le castagnate
Per fermarlo arriva la supervespa
Villa d'Adda
Il parassita asiatico sta danneggiando i raccolti sul monte Canto
Il Comune: la Regione avvertita, lancerà nei boschi un esemplare antagonista
Franco Gambirasio
Piccole, brutte e cattive. Non è il titolo di una commedia all'italiana, ma la triste realtà delle castagne nei boschi di Villa d'Adda e del resto del Parco del monte Canto. I raccoglitori quest'anno si sono dovuti accontentare di pochi frutti, spesso di piccole dimensioni o addirittura marci: la colpa è tutta del «Cinipide galligeno», un parassita che ha colpito i castagni di varie zone della Bergamasca.
Il primo a lanciare l'allarme era stato il compianto Francesco Arrigoni, noto enogastronomo scomparso l'estate scorsa, che era consigliere di opposizione a Villa d'Adda per la lista «Ela» e proprietario di un boschetto attaccato dal terribile insetto. «Il fenomeno ha cominciato a manifestarsi – aveva spiegato Arrigoni – a partire dal 2010, nei boschi di Villa d'Adda e di Pontida. Poi dal 2011, l'insetto si è diffuso anche sui castagni di Carvico, Sotto il Monte, Ambivere, Mapello e Cisano».
Ma da dove arriva il killer delle castagne? È stato importato accidentalmente dalla Cina nel 2002 con l'arrivo in Italia di castagni orientali. La malattia ha ben presto fatto il giro d'Italia, colpendo le piante sia al Nord, al Centro che nel Sud. Attualmente soltanto la Sicilia è rimasta immune dal flagello. L'insetto, che appartiene all'ordine degli imenotteri ed è simile a una piccola vespa, depone le uova nelle gemme delle piante del castagno e la crescita delle foglie si blocca, il ramo così secca e non si producono più frutti. Ramo dopo ramo tutta la pianta viene colpita, fino a seccare.
Un avversario naturale
Per fermare il parassita occorre diffondere un insetto antagonista chiamato «Torymus sinensis», anch'esso una specie di vespa, in grado di combattere e distruggere il parassita. Questo secondo insetto si insedia al posto del Cinipide, senza arrecare danni alla pianta e all'ecosistema. L'unico organismo autorizzato a intervenire è l'Ersaf (Ente regionale per lo sviluppo dell'agricoltura e delle foreste) ma ogni lancio di questi insetti è costosissimo perché questa vespa non nasce in cattività e deve essere selezionata. Ogni lancio costa diecimila euro. Il primo intervento è stato fatto ad Albino, dalla Comunità montana Valle Seriana, per tre anni di fila, e si è avuto un certo successo, con una ripresa lenta della produzione.
Pochi giorni prima di morire Francesco Arrigoni aveva presentato in Consiglio comunale una mozione chiedendo alla maggioranza di far intervenire l'Ersaf per risolvere il problema. «Ci siamo rivolti all'Ersaf – ha spiegato Serafino Carissimi, vicesindaco e assessore all'Ecologia di Villa d'Adda –: ci hanno assicurato che manderanno dei tecnici per verificare la situazione. Nella stagione invernale si provvederà ai lanci».
«Quest’anno abbiamo avuto circa il 50% in meno di castagne».
A dirlo non è un occasionale raccoglitore,ma Graziano Foresti, 50 anni, titolare
con la moglie Mina Putelli del ristorante «La Corte del Noce» nella parte alta di Villa d’Adda.
Lui di castagne se ne intende: non solo perché il suo locale si trova proprio vicino
a interi boschi di castagni, con centinaia di piante, ma anche perché Graziano raccoglie
i frutti da quando ha aperto il ristorante, quasi 28 anni fa.
«Una raccolta scarsa sia per la quantità che per la qualità sottolinea Foresti –: oltre a
esserci poche castagne, il marrone spesso è piccolo, marcio.
Ce li sogniamo davvero i frutti degli anni passati».
I segni premonitori di questo disastro,ovvero la contaminazione del
Cinipide, si vedevano già nei mesi scorsi: «Fin dalla primavera – continua
Foresti – si notava che le foglie erano malate, si capiva che il raccolto
sarebbe stato scarso».
Però arrivare a un calo fino al 50 per cento nessuno poteva crederlo possibile.
«Spero che si intervenga al più presto – conclude il ristoratore –: le castagne
non solo sono un buon frutto, utile in cucina, ma rappresentano
un elemento importante, se consideriamo anche la sola pianta, nell’ecosistema
locale».
Nei boschi della zona infestata dal parassita, dunque,si attende l’intervento dell’Ersaf,
che stando a quanto dice il Comune sarebbe ormai cosa fatta.
Da L'ECO DI BERGAMO del 19 ottobre 2011
L’insetto killer rovina le castagnate
Per fermarlo arriva la supervespa
Villa d'Adda
Il parassita asiatico sta danneggiando i raccolti sul monte Canto
Il Comune: la Regione avvertita, lancerà nei boschi un esemplare antagonista
Franco Gambirasio
Piccole, brutte e cattive. Non è il titolo di una commedia all'italiana, ma la triste realtà delle castagne nei boschi di Villa d'Adda e del resto del Parco del monte Canto. I raccoglitori quest'anno si sono dovuti accontentare di pochi frutti, spesso di piccole dimensioni o addirittura marci: la colpa è tutta del «Cinipide galligeno», un parassita che ha colpito i castagni di varie zone della Bergamasca.
Il primo a lanciare l'allarme era stato il compianto Francesco Arrigoni, noto enogastronomo scomparso l'estate scorsa, che era consigliere di opposizione a Villa d'Adda per la lista «Ela» e proprietario di un boschetto attaccato dal terribile insetto. «Il fenomeno ha cominciato a manifestarsi – aveva spiegato Arrigoni – a partire dal 2010, nei boschi di Villa d'Adda e di Pontida. Poi dal 2011, l'insetto si è diffuso anche sui castagni di Carvico, Sotto il Monte, Ambivere, Mapello e Cisano».
Ma da dove arriva il killer delle castagne? È stato importato accidentalmente dalla Cina nel 2002 con l'arrivo in Italia di castagni orientali. La malattia ha ben presto fatto il giro d'Italia, colpendo le piante sia al Nord, al Centro che nel Sud. Attualmente soltanto la Sicilia è rimasta immune dal flagello. L'insetto, che appartiene all'ordine degli imenotteri ed è simile a una piccola vespa, depone le uova nelle gemme delle piante del castagno e la crescita delle foglie si blocca, il ramo così secca e non si producono più frutti. Ramo dopo ramo tutta la pianta viene colpita, fino a seccare.
Un avversario naturale
Per fermare il parassita occorre diffondere un insetto antagonista chiamato «Torymus sinensis», anch'esso una specie di vespa, in grado di combattere e distruggere il parassita. Questo secondo insetto si insedia al posto del Cinipide, senza arrecare danni alla pianta e all'ecosistema. L'unico organismo autorizzato a intervenire è l'Ersaf (Ente regionale per lo sviluppo dell'agricoltura e delle foreste) ma ogni lancio di questi insetti è costosissimo perché questa vespa non nasce in cattività e deve essere selezionata. Ogni lancio costa diecimila euro. Il primo intervento è stato fatto ad Albino, dalla Comunità montana Valle Seriana, per tre anni di fila, e si è avuto un certo successo, con una ripresa lenta della produzione.
Pochi giorni prima di morire Francesco Arrigoni aveva presentato in Consiglio comunale una mozione chiedendo alla maggioranza di far intervenire l'Ersaf per risolvere il problema. «Ci siamo rivolti all'Ersaf – ha spiegato Serafino Carissimi, vicesindaco e assessore all'Ecologia di Villa d'Adda –: ci hanno assicurato che manderanno dei tecnici per verificare la situazione. Nella stagione invernale si provvederà ai lanci».
Il raccoglitore
«Un disastro!Quest’anno frutti in calo del 50%»
«Quest’anno abbiamo avuto circa il 50% in meno di castagne».
A dirlo non è un occasionale raccoglitore,ma Graziano Foresti, 50 anni, titolare
con la moglie Mina Putelli del ristorante «La Corte del Noce» nella parte alta di Villa d’Adda.
Lui di castagne se ne intende: non solo perché il suo locale si trova proprio vicino
a interi boschi di castagni, con centinaia di piante, ma anche perché Graziano raccoglie
i frutti da quando ha aperto il ristorante, quasi 28 anni fa.
«Una raccolta scarsa sia per la quantità che per la qualità sottolinea Foresti –: oltre a
esserci poche castagne, il marrone spesso è piccolo, marcio.
Ce li sogniamo davvero i frutti degli anni passati».
I segni premonitori di questo disastro,ovvero la contaminazione del
Cinipide, si vedevano già nei mesi scorsi: «Fin dalla primavera – continua
Foresti – si notava che le foglie erano malate, si capiva che il raccolto
sarebbe stato scarso».
Però arrivare a un calo fino al 50 per cento nessuno poteva crederlo possibile.
«Spero che si intervenga al più presto – conclude il ristoratore –: le castagne
non solo sono un buon frutto, utile in cucina, ma rappresentano
un elemento importante, se consideriamo anche la sola pianta, nell’ecosistema
locale».
Nei boschi della zona infestata dal parassita, dunque,si attende l’intervento dell’Ersaf,
che stando a quanto dice il Comune sarebbe ormai cosa fatta.
Auguriamoci che quelle del vicesindaco Carissimi e dell'IRSAF non siano,alla fine,solamente promesse da marinaio.
RispondiEliminail suo canto del cigno
RispondiEliminami sembra che ad albino prima di miglioramenti concreti abbiano fatto circa 3 introduzioni dell insetto antagonista
RispondiEliminaserviranno circa 30000 euri o anche di piu d investimento x la salvaguardia di un bene secolare che appartiene a tutti noi
non vorrei che si fermassero alla prima introduzione e basta
vigilate gente x chi de ela stategli col fiato sull collo e speriamo di fermare e invertire al piu presto l infestazione
ales
anzichè spenderli per il monumento dei caduti.. oops.. buttati..
RispondiEliminaAd Albino i lanci del Torymus sinensis sono stati condotti nel 2008 e 2009. Quest'anno si è fatto un lancio anche a Ubiale Clanezzo e il prossimo anno si opererà in Valle Imagna. Lanci saranno effettuati anche nelle province di BS,CO,LC,PV,SO,VA.
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