Ucciso da Bmw, nel mirino
furgone in divieto di sosta
Forse ha tolto la visuale all'anziano travolto
Indagato conducente dell'auto, ma potrebbero esserci sviluppi
stefano serpellini
Un furgone parcheggiato in divieto di sosta potrebbe aver tolto la visuale ad Alberto Pressiani, il pensionato travolto e ucciso dalla Bmw senza conducente lanciata in retromarcia lungo una discesa del centro abitato di Villa d'Adda. Era partito come uno scrupolo d'indagine, è diventata via via un'ipotesi investigativa su cui stanno lavorando il pm Franco Bettini e gli agenti della polizia stradale di Bergamo.
Il furgone impedì la visuale?
Gli inquirenti stanno cercando di appurare se il mezzo abbia impedito all'anziano di accorgersi dell'arrivo della vettura. L'uomo era intenzionato ad attraversare via Frigerio, subito dopo essere uscito dal minimarket. Per questo s'era infilato nello spazio tra un furgone Fiorino e un fuoristrada Dahiatsu contro cui era stato successivamente scaraventato dopo l'urto con la Bmw. Quesito: il furgonato, posteggiato qualche metro più su, ha influito sulla visuale della vittima? Ossia: lo ha costretto ad avanzare lungo la carreggiata fino nel punto che gli è stato fatale oppure della vettura in arrivo Pressiani poteva comunque rendersi conto?
Sono questi gli ultimi rovelli dell'inchiesta, che vanno ad aggiungersi a quello principale: per quale motivo la Bmw ha cominciato a muoversi?
Dinamica assurda
Il conducente, un operaio trentottenne del paese, sabato mattina l'aveva lasciata fuori da una tabaccheria di via del Borgo, nella quale era entrato per comprare alcuni gratta e vinci. Un'operazione di pochi secondi, tanto che l'uomo non s'era premurato nemmeno di spegnare il motore né di far scendere il figlio di 8 anni. L'auto s'era improvvisamente messa in movimento, in retromarcia, senza che il conducente riuscisse a raggiungerla dopo un'inutile rincorsa. Il bambino, terrorizzato nell'abitacolo, non aveva potuto fare nulla. La Bmw aveva percorso via del Borgo acquistando velocità, aveva attraversato la provinciale Brivio-Carvico, poi aveva imboccato via Frigerio.
In fondo alla quale c'era Alberto Pressiani, ottantaduenne del paese. L'uomo si stava apprestando ad attraversare la strada, quand'ecco piombare l'auto. Che l'aveva schiacciato contro la parte posteriore della jeep e aveva proseguito per schiantarsi, dopo 600 metri di corsa, contro la parete di un negozio. Pressiani era morto all'istante, il bambino se l'era invece cavata senza nemmeno un graffio.
La consulenza tecnica
Il pm Bettini nei prossimi giorni nominerà un consulente tecnico a cui sarà affidato il compito di ricostruire le cause dell'episodio e una traiettoria che ha dell'incredibile. In particolare, l'attenzione dell'esperto sarà concentrata sul freno mano. Era stato messo in funzione dal conducente oppure no? Era difettoso oppure inserito in modo maldestro? O, ancora: era stato disinserito dal bambino? A tal proposito, il piccolo potrebbe essere sentito nel corso di un interrogatorio protetto. C'è da dire che la vettura era stata trovata dalla polizia a motore spento e col freno a mano in funzione. Quest'ultimo era così anche all'inizio della corsa? Oppure è stato il conducente a inserirlo dopo l'incidente, in buona fede e senza la volontà di sviare le indagini (del resto, è un'operazione che sarebbe venuta naturale a molti)?
Per ora nel fascicolo per omicidio colposo c'è un solo indagato, il proprietario della Bmw. Ma non si esclude che in futuro l'inchiesta possa riservare sviluppi. Da valutare c'è infatti la posizione di chi ha parcheggiato il furgone in quel punto.
L'ECO DI BERGAMO,Venerdì 12 Ottobre 2012
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